Graduation Thesis/Tesi di Laurea
Antonino Saggio I Quaderni
Sapienza,
Università di Roma, Facoltà di Architettura
Questo progetto fa parte della ricerca della Cattedra di Antonino Saggio
iniziata nel febbraio del 2019
la candidata ha fatto parte del laboratoio di Laurea Aniene Rims pur scegliendo in accordo con il relatore una localizzazione al progetto nella propria città di origine.
LATER
Centro civico di nuova generazione. Innesto multifunzionale e culturale neIla pianara di Rieti
Francesca Fiocco
AA 22-23 Tesi Discussa il'21 maggio 2023
Relatore Antonino Saggio
Corelatore Gaetano De Francesco
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La scelta della lingua latina per il nome del progetto vuole rimandare alla storia antica della città. Rieti infatti si trova nella piana reatina, originariamente occupata dal Lago Velino, fatto defluire con la Cava Curiana, a opera dei romani, nel 271 a.C..
La scelta del termine, che significa mattone, si riferisce alla presenza nel passato dell’area, della Fornace Fronzetti, ma è anche metafora della molteplicità di funzioni all’interno del progetto che si sovrappongono e si ricompongono nell’unità dell’edificio.
Fondata degli umbri all’inizio dell’età del ferro, la città passò dopo poco nelle mani dei romani, la cui presenza fu fondamentale per lo sviluppo della città. Infatti grazie a Manlio Curio Dentato, console romano, ci fu la prima opera di bonifica sul territorio.
Nel corso del tempo la città è passata sotto diverse potenze che hanno modificato nel loro passaggio l’assetto cittadino.
A partire poi dagli anni 60 del Novecento vennero realizzate zone industriali che però con l’interruzione dei finanziamenti dell’ente pubblico e la mancanza di collegamenti veloci, non furono mai davvero sviluppate.
La conseguente chiusura di molte aziende ha posto al centro del dibattito politico l’esigenza della bonifica e riqualificazione delle ormai ex aree industriali inglobate nel tessuto della città.
Parlando delle connessioni interne ed esterne verso le altre città, una delle principali arterie è la SS4 via Salaria, antica via del sale, che collega Roma ad Ascoli Piceno e al mare Adriatico passando per Rieti.
La città è inoltre attraversata dalla ferrovia Terni-Sulmona, una linea secondaria non elettrificata e a binario unico. La città è servita dalla stazione di Rieti, mentre le piccole fermate di Poggio Fidoni e Labro-Moggio servono le omonime frazioni.
La parte inferiore della piana è attraversata dalla Ciclovia della Conca Reatina, un anello di 21 km che fiancheggia Rieti sul lato est ù.
La struttura policentrica della città determinata dai limiti naturali ed antropici non ha permesso uno sviluppo ordinato del tessuto che si è organizzato in modo “episodico” senza quindi un disegno effettivo al livello urbano.
Il quadrante in cui si inserisce l’area di progetto è situato a sud della città consolidata oltre il limite naturale del fiume Velino, nella zona di espansione residenziale del quartiere Borgo. Il fiume Velino determina una cesura fra il centro cittadino e il borgo ma in questo progetto è chiamato ad incarnare non più cesura ma una cerniera tra ù due quartieri attraverso il completamento della ciclovia già presente.
L’idea della "line", ovvero implementare l’infrastruttura già presente, nasce dalla volontà sia di connettere in maniera semplice la città con l’area di progetto, sia di risolvere la disconnessione strutturale tra la città storica e i quartieri satellite.
Dal punto di vista della mobilità urbana uno dei vantaggi sarà sicuramente il decongestionamento del sistema viario.
Le risorse interne alla città a cui si rivolge il progetto sono molteplici: la sede della sabina universitas, la biblioteca paroniana, il teatro flavio vespasiano, gli uffici comunali, e i due fiumi il Velino e il Turano.
Il centro civico di nuova generazione LATER, accoglie queste risorse e trasforma una zona industriale e ormai in abbandono, in un luogo di aggregazione dalle molteplici funzionalitàù che ruotano tanto nella sua nuova funzione civica che in quella unversitaria.Situato nella zona dell'ex mattatoio, esattamente all'incrocio del fiume Velino e del Turano, il centro LATER al suo interno ospita infatti uffici comunali, una mensa, una biblioteca, sale espositive e residenze per gli studenti. Una attenta ricerca sulle tessitura sia contemporaneo che presenti nell'uso agrciolo dell'area ha determinato uno studio più consapevole delle possibili giaciture in maninera che il nuovo si innestasse con natuale compostezza nell'esistente. L'immagine architettonico ha perseuto una composizione volumetrica decisa nei suoi incastri e aggetti e un trattamenteo sobrio dei fronti che sottolineasse il ruolo civico del complesso.
il progetto è limitrofo a quelli pubblicati nel libro
UnLost Territories
Ricostruire la periferia a Roma Architettura e società nei territori abbandonati
a cura di Antonino Saggio Gaetano De Francesco
Urban green line progetti sistemici per una infrastruttura ecologica a roma
UrbanVoids is the book that explains the urban infill strategy to which this project belongs to.
Roma a_venire is the book that collects twenty and more design projects and explains the overall urban, social and design strategy to which this project belongs to.
L'Arca # 278 , International Architectural magazine published the strategy of the Urban Green Line and this this project-
Tevere cavo, una infrastruttura di nuova generazione a Roma tra pasato e futuro
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