Corso di Progettazione Architettonica Assistita

Facoltà di Architettura Sapienza - Università di Roma

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II Ciclo: La digitalizzazione delle immagini. Il mondo bidimensionale.


Nona Lezione: Dentro i Bits. Il mondo raster
 

1. Leonardo 0.
 

Primo fondamentale quesito. Come faccio a trasmettere un disegno a distanza se sono ai tempi di Leonardo? E cioè senza fax, elettricità o mezzi fisici (cioè inviandolo manualmente). Come faccio cioè effettivamente a "trasmetterlo"?

Facciamo La lezione Vera in tempo reale.

3. Cerchiamo di capire la logica

Grande piccolo la logica dei punti.
La logica delle risoluzioni

Risoluzioni standard
 

72 dpi e 20 cm come base se la destinazione è lo schermo del computer

vuol dire una riga fatta di 72 Pixel e Una colonna di 72 dot per inch !!


150 dpi  e scala reale stampa per stampanti media risoluzione
300 dpi e scala reale stampa per stampanti media risoluzione

la profondità di lettura 4, 8, 16 32 bit eccetera.
Vuole dire la capacità dello scanner o della macchina digitale di "raffrontare" un dato di colore esterno con una palette fatta da un numero crescente di informazioni colore. Quindi questo parametro non ha a che vedere con la risoluzione (che è meccanica) ma con l'accuratezza della ripresa.

Leggi la pagina di wikepedia se vuoi i dettagli

"il Pixel è un'informazione."
http://www.robotti.it/fotodigit_3step/01_pixel.html
 



8bit

16 bit

32 bit



4. Bit è scemo, la porzione di schermo quale regola. Copiare lo schermo e riportarlo.

5. Il grande mondo della digitalizzazione: Macchine digitali scanner

6. Web cams e filmati Quicktime

Perchè una immagine ha più Informazioni del Reale?
di Antonino Saggio

Vai AI Musei Capitolini

a

Vai A Hans Holbein alla National Gallery

a

e poi Guardala in contesto Vai in Vista contestuale

https://artsandculture.google.com/streetview/the-national-gallery/hgFGlzj1GiNxTg?sv_lng=-0.12881837969655408&sv_lat=51.50858037254859&sv_h=84.70307748084312&sv_p=-13.298337908242289&sv_pid=u54zDF6H6-Te8uDWvt3P5A&sv_z=0.9999999999999997

a

a

Cominciate a pensarci!!

Tra poco vi sara richiesto di realizzare un autoritratto della crisi.. in cui sia presente il tema d'anno che vi sarà descritto in una successiva lezione intanto...

 

a. a ea, naturalmente.

Due immagini suggerite da Antonello Marotta

a a
El_Lissitzky_Self-portrait

a

Munch Auoritratto in clinica 1907 ca

Autoritratto della crisi e come non pensare a Caravaggio!!!

Ma caravaggio si inserisce nei suoi quadri come è ben noto... e chi gli risponde camando tutto e come e perchè??

Andate a vedere gli autoritratti degli anni precedenti se volete!!!

 

Approfondimenti degli studenti.

 

Martina Dedda IT Caad 2014 fa un utile approfondimento relativo alle presenza della ricerca artistica sul tema digitale che ha un diretto rapporto con la comprensione da parte della ricerca artistica (già negli anni Sessanta) delle nuove sfide e crisi aperte dall'universo digitale

"in merito all' autoritratto che ho realizzato per il corso ITCAAD 2014, ed in particolare alla copertina del catalogo "Software information technology: its new meaning for art" che ho utilizzato, le riporto alcuni link con specifiche sul tema della mostra, sui partecipanti etc.

Come potrà leggere, il catalogo fu pubblicato per la mostra del software al Jewish Museum di New York, USA, dal 16 settembre all’8 novembre 1970. Curata da Jack Burnham.

Parteciparono alla mostra Vito Acconci, David Antin, gruppo macchina architettura M.I.T., John Baldessari, Robert Barry, Linda Berris, Donald Burgy, Paul Conly, Agnes Denes, Robert Duncan Enzmann, Carl Fernbach-Flarsheim, John Godyear, Hans Haacke, Douglas Huebler, Joseph Kosuth, Nam June Paik, Alex Razdow, Sonia Sheridan, Evander D. Schley, Theodosius Victoria, Laurence Weiner.

La mostra - “Software Information Technology”- presentata al Museo d'arte Moderna a NY come conseguenza de “The Machine at the end of the mechanical age” (1968), venne organizzata da Pontius Hulten e curata da Jack Burnham.

L'evento prese luogo nell’intervallo di tempo che va dal declino della macchina industriale all’emergere di nuove tecnologie quali reti, computer. Per esplorare questa rottura epistemologica, il curatore Jack Burbham, presentò i risultati di esperimenti scientifici condotti da equipe di ricercatori e scienziati, affiancati da progetti nati al di là del movimento d'arte concettuale.

Il titolo della mostra è legato al vero senso della parola software, che designa la flessibilità di alcune procedure logiche e non esclusivamente all’interazione dei dati con la macchina, al fine di produrre comandi per eseguire funzioni specifiche. Spostando il concetto di programma verso un campo artistico, Burnham cercò di tracciare un parallelo tra i progetti basandosi sui dispositivi per la trasmissione di informazioni, quali fax, telestampante, sistemi audiovisivi, e quelli che utilizzano come materiale la lingua senza alcun ricorso alla tecnologia.

Link

http://www.edueda.net/index.php?title=Software_information_technology:_its_new_meaning_for_art

http://www.fondation-langlois.org/html/e/page.php?NumPage=541

http://www.edueda.net/index.php?title=From_Software_Information_Technology

"
Martina Dedda IT Caad 2014

 

Gaetano di Francesco 2011 in questo approfondimento fa notare come la fase Concept sia fortemente legata al bisogno di comunicazione. Come dire c'è architettura senza concept, ma non c'è una architettura che voglia comunicare se non ha il concept. Ecco la frase chiave riportata dall'approfondimento

" Oggi, nella società digitale, nella “Terza Ondata”, nella società dell’Informazione l’architettura comunica con la città e con i cittadini.
Ecco perché il momento generativo di un progetto diviene importante come il progetto stesso. Il Concept nel progetto di architettura diviene infatti fondamentale, possiamo dire che un progetto senza concept non è un vero progetto di architettura poiché esso rappresenta la prima fase della comunicazione."

Approfondimenti degli Studenti del corso

Mirko Sciarroni 2019

Naturalmente tutti sappiamo un caso in cui il Bit diventa intelligente.. è il caso del Qr code.

Qui si vede un caso particolarmente interessante e anche la sua evoluzione

http://mirkosciarroni.altervista.org/approfondimenti.html#appr5

ANNALISA FARANO 2018

Il punto croce e altre tecniche sono strasmesse con un sistema digitalizzalizzato simile a quello immaginato vesse potuto usare Leonardo. Anche per l colore.. Tra l'altro questo esempio dimostra quanto detto più volte che il ristema raster è come "bucasse" lo schermo!

Guillem Oro IT Caad 2017.
Fa riflettere sulla tecnica del mosaico in ambito di pixelazzione.Durante la discussione si fa trovare come mai ci si è soffermati su questo punto. Questo fa venire che con la tecnica di Leonardo con l'RGB per il colore si poteva riferirsi a contenitori di tessere nelle diverse localizzozioni. Gabriele Stancato fa notare la differenza tra la Griglia ortogonale dello schermo e quella Anche ondulata dei mosaici

Link

https://guillemorograu9.wixsite.com/

Ilaria Ferrazzilli, IT CAAD 2014, approfondisce il tema dei Bits in un quadro molto molto pertinente.. vai per scoprire

" La questione è che in un caso Seurat la tecnologia aiuta a scoprire una cosa dichiarata … perché è la stessa convenzione
nell’altro caso Hollein non c’è tecnologia che serva serva a capire che succede, un salto conoscitivo creativo, una intuizione “divergente” è necessario per capire proprio perché dentro la stessa convenzione non c’è soluzione. Interessante no? " saggio 2014

Un Importante approfondimento di Michela Falcone 2012

che spiega che l'idea di "leonardo"- l'idea computazionale del disegno - è stata effettivamente portata avanti da Moholoy Nagly

" Abbiamo detto che Leonardo, per primo, si crea il problema di come trasmettere un disegno a distanza.
1. si sceglie una convenzione
2. esiste una griglia e a ogni numero o lettera corrisponde un punto
3.chi riceve le coordinate è in grado di decodificare la convenzione

in sostanza il "puntino" c'è o non c'è, come nella battaglia navale: o vuoto o affondato.

A usare i benefici di questa logica (logica che porterà alla creazione della tecnologia raster) fu anche l'esponente del Bauhaus Moholy Nagy che, per ordinare dei vasi di porcellana, utilizzò il telefono e la carta millimetrata per comunicare dall'altra parte del ricevitore le istruzioni precisissime di come dare il colore sulla superficie di ceramica.

"Lázló Maholy-Nagy dichiarò di avere quindi ordinato 5 vasi in porcellana dipinti e smaltati da un'impresa di insegne. Concorde con Maholy-Nagy, " ... continua a leggere da qui http://michelafalconeurbanvoids.blogspot.it/2012/05/opere-darte-al-telefono.htm

SULLA CRISI il RASTER, I PIXEL e i limiti di WIK

FATIMA MARCHINI 2011


Il giorno 22/apr/2011, alle ore 20.45, Fatima Marchini ha scritto:

Gentile Professor Saggio,
volevo segnalarle il sito web di uno studente inglese 22enne che ha pienamente sfruttato l'essenza stessa dell'era informatica nella quale viviamo.
Che cosa ha fatto questo ragazzo? Trovandosi al verde, ha intravisto un 'opportunità di guadagno realizzando l'homepage di un sito disegnando una griglia di un milione di pixel vendendo ciascun singolo pixel al prezzo di un dollaro come spazio pubblicitario. Nel giro di poco tempo questo ragazzo ha esaurito gli spazi (pixel) disponibili della sua homepage, guadagnando lui un milione di dollari stando fermo sulla sedia davanti al pc e offrendo ai suoi inserzionisti un grosso riscontro pubblicitario, dovuto alla straordinarietà della cosa. Semplice, banale, redditizia, legata in modo mostruoso ai pilastri evolutivi dell'IT, così come lei ci ha fatto capire a lezione (e noi che, con non poco sforzo, intuivamo a stento di dover creare una battaglia navale di pixel sulla lavagna per passare un informazione grafica da un soggetto all'altro)..
Beh, non so perchè ma questa cosa mi è sembrata calzante per tutto ciò che riguarda gli strumenti con i quali stiamo lavorando.


In fondo il percorso di questo ragazzo è stato proprio lineare: una crisi ( il conto in rosso), modernità e information technology, (rispettivamente pubblicità e pixel).
Grande!

http://www.milliondollarhomepage.com/

... a breve le manderò un'altra mail con il nuovo indirizzo del mio sito del corso (lo sto completando e rifacendo su altervista tramite un editor html, come la maggior parte dei miei colleghi, perchè il sito wix.com sul quale inizialmente mi ero appoggiata e che mi sembrava un ottima e veloce soluzione, non mi permette una personalizzazione dei contenuti e delle grafica come vorrei, come riscontro anche negli altri siti del corso. E dato che qui lavoriamo soprattutto attraverso i concetti, la comunicazione, idee metaprogettuali..ect..non mi sembra il caso di riposarmi su un sito flash per quanto luccicante esso sia.)

Cara Fatima,

Nessuna logorrea. Anzi una cosa molto molto interessante. Da qualche parte l'avevo incontrata e a. mene ero dimenticato, b. non l'avevo certo connessa a tutta la faccenda pixel raster informazioni crisi come hai fatto.
Questo è veramente un super contributo. Lo pubblico tra gli approfondimenti del 2011, è uno dei primi, ma mi raccomando inseiriscilo nel tuo sito.

Buon lavoro

Saggio