44. Texaco
Texacodi Patrick Chamoiseau è uno dei libri
più belli che abbia letto. Lo consiglio perciò a tutti. Ma
in particolare agli architetti, agli urbanisti-sociologhi, a chi cerca
nella complessità del terzo mondo nuove domande.
Perché è uno dei più belli? Naturalmente
per tante ragioni mescolate.
Andando per ordine, direi:
1. Ha il carattere epico-storico di molta letteratura
del Sud America (vedi Marques). La storia si sviluppa, attraverso il succedersi
delle generazioni dai tempi della schiavitù ad oggi. Un arco di
circa duecento anni. La scena è la medesima, la Martinica francese,
ma i luoghi si trasformano con le persone. Inoltre, mentre siamo abituati
a conoscere gli influssi della cultura spagnola e portoghese nell'America
del Sud, meno noti sono quelli di origine francese.
Memorabili qui sono le pagine dedicate al 1848 con il
decreto di abolizione della schiavitù, il miraggio della libertà
dalla terra rivoluzionaria di Francia, l'impatto della sua letteratura
e della sua lingua.
L'autore pare ne inventi una tutta sua. Come dice Kundera,
"non mescola francese e creolo per creolizzare il francese ma per chamoisizzarlo".
Naturalmente questo aspetto si perde in italiano. Ma sulla spinta della
bella traduzione, si potrebbe riscoprire l'originale.
Questo carattere epico-storico crea la struttura forte
del libro, ne dà l'impalcatura. Vi è inoltre la struttura
del Flashback. La protagonista principale (Marie-Sophie Laborieux, fondatrice
della bidonville di Texaco, "una vecchia capressa, molto alta, molto magra,
con un viso austero, solenne, e con occhi immobili.") ricorda il
padre, il nonno, la madre e le loro storie scrivendole in dei quaderni
che saranno quelli che userà il Tracciator di Parole, (montandoli
insieme alle osservazioni del Cristo-Urbanista, chiamato per radere al
suolo Texaco).
2. Il romanzo naturalmente tratta congiuntamente della
morte e della vita. E lo fa rivelando, o almeno a me è parso, il
rapporto tra Storia e Progetto.
La Storia ha a che vedere con la scrittura (per definizione,
se non sbaglio). La Storia (il valore, la testimonianza del passato)
attraverso la Scrittura diventa una delle armi più importanti dell'umanità
per sconfiggere la morte. È quello che fa Marie-Sophie nei suoi
quaderni, che a volte tiene sulle ginocchia, seduta di fronte alla baracca,
come per farsi forza e compagnia. (Tra parentesi, il ruolo della religione,
l'altra tecnica umana per esorcizzare la morte, è qui messa in subordine.
La religione è narrata come superstizione, come rito infantile.
Il romanzo è profondamente laico: la Storia è il vero
culto dell'uomo sembra dire l'autore).
Antonino Saggio
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Il libro cui si fa riferimento è
Patrick Chamoiseau,
Texaco,
Einaudi, Torino 1994 Traduzione di Sergio Atzeni
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