Il CAD come fase progettuale
Quando
nel capitolo precedente abbiamo parlato di fase matura
delle applicazioni CAD si è fatto riferimento da un lato ad usi sempre
più "intelligenti" ed appropriati
delle effettive potenzialità di generazione e manipolazione di forme
e dati, e dall'altro alle nuovissime possibilità di mettere in relazione
diretta il prodotto sotto forma di bit frutto della nostra attività
progettuale con la propria controparte fisica ovvero la materializzazione
di quei bit in atomi aggregati a costituire la struttura tattile ed
operativa del processo. Attraverso sistemi CAM
(Computer Aided Manifacturing) e CAE (Computer
Aided Engineering) si stanno sviluppando cioè rapporti e connessioni
tra modelli digitali ed elementi fisici che hanno aperto tutta una nuova serie
di possibilità e potenzialità nel campo della progettazione.
La novità è più generale. E' possibile utilizzare la
progettazione CAD non più
soltanto come strumento di visualizzazione di immagini o di produzione
di elaborati grafici da trasmettere a figure professionali appartenenti allo
stesso ciclo produttivo ma operanti in maniera disgiunta dal'attività
progettuale, ma come una vera e propria fase di un percorso
in cui le varie parti sono strettamente connesse attraverso un feedback
continuo pluridirezionale. L'idea stessa di modellazione, nella sua
accezzione più completa, è basata sul concetto di modello
progettuale come insieme di relazioni di dati che già all'interno
della fase CAD sono strutturati, a loro volta, in specifici momenti
prgettuali ad ognuno dei quali è demandata una precisa funzione,
ma sempre strettamente connessi in rapporti reciproci
all'interno di un processo unico. Queste connessioni permettono una serie
di verifiche e di scelte progettuali fino a pochi
anni fa impensabili, e indispensabili oggi all'interno di molti cicli produttivi
per assicurare qualità del prodotto e
concorrenzialità in termini di mercato.
Il diffondersi di tecnologie parametriche nei
sistemi CAD, come illustrato nel primo capitolo, ne è un esempio. La
tecnologia parametrica permette di ottimizzare la progettazione CAD mettendo
in stretta relazione le varie fasi
progettuali trasformando la progettazione digitale per mezzo della modellazione
in un percorso altamente interattivo.
Così come all'interno della fase progettuale CAD anche all'interno
dell'intero processo di progettazione sono di fondamentale importanza le relazioni
sotto forma di reciproche trasmissioni di informazioni.
In questo contesto si inseriscono le nuove tecniche
che ci permettono di stabilire un collegamento ed un confronto
diretto tra modelli digitali ed oggetti reali sempre nell'ottica di
una ottimizzazione della produzione e ricerca di nuove opportunità,
processo che prende il nome di Ingegnerizzazione del prodotto. La controparte
in atomi dei modelli digitali è il prototipo
e costituisce esso stesso in diversi modi una delle
fasi del processo progettuale.
Il passaggio da una fase ad un'altra, CAD ed
ambiente fisico, può essere biunivoco,
cioè da un lato è possibile ottenere riproduzioni fisiche accurate
di modelli digitali, dall'altro si può trasferire qualsiasi geometria
anche complessa di un oggetto fisico all'interno di un calcolatore. In questo
modo il prototipo può avere una doppia funzione:
nel primo caso è il riscontro finale
dell'oggetto progettato con il compito di fornire il feedback necessario per
compiere eventuali modifiche in fase progettuale
e conseguentemente essere la matrice del processo
di produzione; nel secondo caso costituisce la fase
iniziale del percorso progettuale e quindi regola con una serie di
informazioni topologiche il ciclo produttivo.
La prima procedura, quella che ci permette di ottenere riproduzioni fisiche
di modelli digitali attraverso il Computer Aided Manufacturing,
si attua per mezzo di macchine di due tipi principali ed il relativo software
che gestisce l'esportazione dei dati dal modellatore solido alla macchina
e organizza ed ottimizza le fasi della lavorazione. I due tipi di macchine
e quindi di lavorazioni sono il sistema CNC (Computer
Numeric Control) per asporto di materiale attraverso
frese e la Prorotipazione Rapida che, all'opposto,
lavora per aggiunta di materiale.
La seconda procedura , afferente al mondo CAE e nota con il nome di Reverse
Engineering, permette, attraverso sofisticati sistemi di scansione,
di acquisire i dati di superficie di topologie anche complesse di prototipi
artigianali e di restituirli sotto forma di modelli di superfici all'interno
dell'ambiente di lavoro digitale. Una procedura particolare di acquisizione
di dati dal mondo fisico e la relativa trasmissione in ambiente informatico
è il Motion Capture, prevalentemente utilizzato
nel campo dell'entarteinement per la produzione di film d'animazione, che
permette di trasferire il movimento, il comportamento e la mimica in generale
da una persona ad un personaggio digitale.
La produzione per sottrazione
Il
sistema CNC (Computer Numeric Control) utilizza
un processo di asporto o sottrazione di materiale per mezzo di fresatura
di pani di diverse dimensioni costituiti da schiume,
poliuretani o metalli leggeri.
Questo sistema già in uso da parecchio tempo e quindi molto sperimentato,
presenta il vantaggio di poter produrre elementi di
notevoli dimensioni, utilizzando fresatrici di diversi metri per lato,
ma lo svantaggio di poter generare oggetti dalla complessità
limitata. Per questi motivi questo sistema, più largamente utilizzato
nella produzione di oggettistica, sta già producendo risultati nel
campo dell'architettura con realizzazioni di particolare spirito innovativo
come il Zollhof Complex a Dusseldorf e il DG Bank Building a Berlino entrambi
di Frank O. Gehry, o a più piccola scala il padiglione "Solar
Cloud" di Bernhard Franken e l'O/K Apartments di Kolatan/MacDonald Studio.
La complessità è limitata per le caratteristiche stesse del
processo di asportazione. Questo avviene per mezzo di una punta, la fresa,
che ruotando sul proprio asse e muovendosi nello spazio letteralmente scava
il pezzo producendo la forma finale. Il movimento della fresa, inserito in
una unità scorrevole su binari, è vincolato all'asse della punta
stessa e ai due a questo perpendicalari, la terna cartesiana XYZ, (frese a
3 assi) ovvero può ulteriormente ruotare su due di questi assi , l'X
e l' Y in quanto intorno allo Z avviene il movimento stesso che permette di
scavare, (frese a 5 assi). In questo modo è possibile produrre oggetti
pieni che presentano superfici continue senza sottosquadri (rientranze del
profilo).
Una volta importato il File il software della macchina
a controllo numerico, le versioni più recenti aprono direttamente i
File dei formati 3D degli applicativi più diffusi, imposta il lavoro
di fresatura scegliendo gli utensili appropriati
da apposite librerie, impostando la direzione
di fresatura, generando la visualizzazione del percorso utensile e in ultimo
attraverso la visualizzazione del prodotto finito
e la stima dei tempi di lavorazione. Dopo questa
fase il software trasmette i dati elaborati alla macchina che attraverso la
procedura di asportazione "scolpisce" l'oggetto.
Come esposto ad inizio capitolo questa tecnica permette un controllo diretto da parte del progettista della costruzione in quanto il flusso del lavoro non è più diviso fra diverse entità separate ognuna con le proprie conoscenze specifiche, ma tutte le figure del processo devono collaborare in stretto contatto condividendo esperienze ed obiettivi. In questo modo la figura dell'architetto, torna ad essere centrale all'interno del processo progettazione-costruzione.
Dalla forma generata all'oggetto
Il
percorso dalla forma generata per mezzo di software di modellazione all'oggetto
fisico comincia, in ambiente digitale, con la trasformazione
ed esportazione dei dati di superficie del modello tridimensionale.
Una volta progettato il modello attraverso l'utilizzazione di solidi parametrici
di tipo Mesh o superfici NURBS
questo viene tradotto comunque in una superficie costituita, anche nel caso
di topologie particolarmente complesse, da una griglia di poligoni triangolari
o superficie Mesh (Reticolo). Questo sistema
è una sorta di approssimazione della geometria
dell'oggetto soprattutto in corrispondenza di superfici
curve. In questo caso l'errore, fattore endemico soprattutto nel momento
in cui si trasforma una curva determinata da punti di tangenza in una spezzata,
può essere ridotto attraverso il sistema della tassellazione,
cioè aumantando quanto necessario la densità degli elementi
piani (le facce della Mesh) in corrispondenza di superfici curve. La Mesh
così generata viene esportata (salvataggio del File o di parte di esso
in altri formati diversi da quello originario del software di modellazione)
in diversi formati, fra cui i più utilizzati sono il DXF
(Drawing Exchange Format) ed il formato STL (StereoLithography
per la prototipazione rapida) di tipo ASCII (coordinate X, Y, Z in formato
testo) o binario. In seguito sarà compito del software di gestione
della macchina di acquisire il modello ed utilizzarlo per l'organizzazione
della produzione del pezzo.
Come accennato nel paragrafo precedente sono due i sistemi utilizzati per
produrre prototipi fisici direttamente da modelli digitali.