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To DO: per il 22 OTTOBRE
A: Invia il link che contiene un commento a questo articolo, anche con qualche immagne
I. Leggi «Nuove Sostanze. Manifesto della Rivoluzione Informatica» ovvero se preferisci il capitolo sostanze e, o la prima parte del volume (sino a pag. 50 "Questioni di contenuto) nel volume Introduzione alla rivoluzione informatica in architetturaLeggilo nella lingua che preferisci, se manca la tua lingua.. e vuoi puoi tradurlo.. verrà aggiunto
II. Estrapola un punto del testo e citalo in apertura del tuo articolo
III. Approfondisci commenta e sviluppa
IV. Pubblica il tuo approfondimento nel tuo nuovo SITO !!!!!!
V. Invia "il link" a Saggio e a chi vuoi nell'indirizzario
I Ciclo: L'impatto dell'informatica nella città e nella ricerca architettonica contemporanea. Il World Wide Web
Sesta Lezione:
La Trasparenza: il catalizzatore
dell'architettura della rivoluzione industriale - Il Bauhaus
di Dessau
Facciamo un Mappa
concettuale o Chart,
con lo scopo che ogni partecipante crei il proprio
e che progressivamente ciascuno lo ampli al terzo
paradigma..quello informatico.
La richiesta o se volte il TO DO, non sarà più oltre
formalizzata, ma come è ovvio è fondamentale.
Paradigma dell'architettura rinascimentale/ Paradigma dell'architettura delal rivoluzione Industriale / paradigma informatico ? / eventualmente pardaigma BioInformatico ??
La modernità trasforma la crisi in valore e determina una Estetica di rottura e cambiamento
PROGRAMMA
Celebrativo / Omnicomprensivo
COSTRUZIONE: struttura
Continua / Puntiforme
IDEA DI CITTA'
Chiusa / Aperta
ESPRESSIONE
Sintetica / Frammentaria
METODO
tipologico, per calare dentro la forma le attività / a-tiologico a partire dalle singole attività
VISIONE
Figurativa / Astratta
IGIENE
Ombra / Luce
Umido / Asciutto
Rugoso / Liscio
CATALIZZATORE
Prospettiva / Trasparenza
Vedi il blog dedicato a Architettura e
Modernità
Scarica la prima parte- Su
La lunga storia dell'Ottocento e la seconda sul Bauhaus
LEGGI IL CAPITOLO RELATIVO su il Il Libro "Architettura e Modernità" come approfondimento - credo sia veramente necessario per ispessire la propria formazione culturale.
In Architettura La rivoluzione dell'oggetto
Bauhaus come esempio
Il Cambiamento di tutti i parametri e la trasparenza
Fagus di Gropius 1910-1914
Programma; costruzione, concetto urbano, Forma visione, simbolismo comunicazione, concetto di progetto; Catalizzatore.
Vi è un errore in questo chart o meglio una inversione rispetto a quelo del paradigma rinascimentale. Quale è?
In questa lezione, che è quella che conclude il primo ciclo "L'impatto dell'informatico nella città e nella ricerca architettonica contemporanea" affronteremo in termini architettonici specifci i temi affrontati in questa edificio chiave.
1. Superamento dello schema morfologico per blocchi e vie per una libera conquista dello spazio
1. Superamento dello schema morfologico per blocchi e vie per una libera conquista dello spazio
2. Il movimento meccanico "come una biella" - Giulio Carlo Argan - conquista lo spazio
3. L'oggetto frammentario (paesaggio contemporaneo) si propone come strategia della visione. Diventa valore. La relatività einsteiniana è una pseudogiustificazione critica (oggettivo nella critica?). Ma oggi è una strada morta.
VediFilM Metropolis 1925 di Fritz Lang
4. Il neoplasticismo si e no
5. La logica delle funzioni
.
6. La rispondenza esterno/interno "oggettiva"
7. L'estetica dell'oggettività:
E la crisi come valore che suscita una estetica di cambiamento? In che senso?
Weimer/ Dessau
Approfondimenti
a cura degli Studenti
Sia sul tema della Lezione Il Bauhaus sia
sul testo "Nuove Sostanze"
Andrea lucio Posteraro 2023 intrigante
approfondimento
Mirko Sciarroni Tratta e approfondisce il tema della iper funzionalità
http://mirkosciarroni.altervista.org/approfondimenti.html#appr2
Leonardo Bordoni It caad 2019. E Se Sempre più persone andrananno a vivere in Edific alti.. questo comporta sempre più spazio Sistema??
Caro Bordoni,
il suo commento si lega al recente stop a New York al ritorno dal Puero Rico. Ho visto un impressionante development verticale (hudson Yards) il più grande mai realizzato. Studiandone il piano urbano ho ricordato la mia ammirazione per le ultime opere di Helmuth Jahn che be esprime il concetto dh un edifcio deve essere in grado di rispondere tanto alla scala urbana (è bravissimo nei creare spazi pubblici e di mediazione) che dal punto di vista della performance tecnologica.
Qui per esempio una breve intervista ma può approfondire se crede
https://www.apartamentycosmopolitan.pl/en/architect/
Un altro consiglio è di vedere, sempre per quant riguarda il suo interesse per gli edifici alti, il lavoro di ODA architects veramente molto bravi e sensibili nel tema dell'edificio alto
Da qui una buona selezione di progetti su Arch Daily
Savina Leggieri ITCaad 2016 ">>>>
Interessante ruflessione sulla Modifica del Concetto di Trasparenza. Il bandolo del problema è che nella tradizione Modernista la Traperenza è oggettiva (è rivelazione oggettiva) del mondo nel mondo contemporaneo la trasparenza, è soggettiva e contestuale.. alla fine è come ha capito ta i primi Jean Nouvel .. Illusionistica, L'opposto esatto di Gropius.
Francesca Orunesu ITCAAD2015
E se i vuoti urbani fossero i vuoti nei manifesti di Rotella? Una interessante osservazione...
Stefano Panici Cab2015
propone un interessante approfondimento su come walter Gropius ripensa e ritrova nel Buhaus l'architettura Giapponese Leggi
Selenia Marinelli IT CAAD 2014
pone l'accento sul ruolo anti-gerarchico del rapporto con la
natura di oggi
IF ... THEN!! Federica Tassetti IT CAAD 2014 ... dice con chiarezzea quello che c'è da dire " ..Se non si riconosce.. Se non si capisce.. Se non ci si rende conto ! allora.... "
Marta Gioffrè ITcaad2014
La crisi dell'aumento della pubblicità sul contenuto! (quindi noi in percentuale valiamo di più!)
Vittoria Zompa IT caad 2014 Fa la storia a partire da Urban Voids
Martina Dedda iT Caad 2014
Sui sistemi complessi
Valentina Nunnari It Caad 2014
D'accordo serve una chiave.
Fa una dettagliata speigazione delle trasformazini della città di Barcellona a Partire dall'articolo Nuove sostanze
giorgio scrocchia itcaad2014
Propone nel commento a Nuove sostanze una giusta differenza ..
Filippo Iacobucci ITCAAD2014
Un approfondimento molto denso in cui si riprende la struttura citazione commento, trovando molti materiali interessanti ed originali da Leopardi a Calvino
....Ecco appunto che l’architettura è un sistema polifasico
IT CAAD 2014 Carmelo
Radeglia
Quindi l’Architettura si è attivata in un nuovo spazio interstiziale (il fluido digitale come il liquido interstiziale) attraverso nuovi modi di concepire lo spazio (nuovi paesaggi mentali come la presenza di vuoti, d’aria) in una dimensione reale che è rappresentata dal carattere urbano-paesaggio esistente di una qualsivoglia città. Ecco appunto che l’architettura è un sistema polifasico come lo è un terreno composto da aria, liquido e scheletro solido.Ma lo è, ora, immerso non in un sistema lineare di fasi ma in uno a rete dove ogni informazione è importante alla progettazione, esecuzione, fruizione.
Maria Pia cosentino 2010
Sostanza di cose sperate...
Bauhaus Golnaz Ebrahim foto original del bauhaus febbraio 2012
http://mariapiacosentino.blogspot.com/2010/04/sostanze.html
Davide Motta 2010
Sul dislocamento del luogo
http://davidemotta.blogspot.com/2010/04/commento-allarticolo-nuove-sostanze-di.html
PS
AS 2009
Come dicevamo tutta le lezione serve a creare un parallelismo tra architettura rinacimentale (contestuale, umanistica, dell'umanesimo che altra parola possiamo usare) e quella industriale e poi informazionale. Questo vale contemporaneamente per gli strumneti adoperati nei vari momenti, giusto? Su questa questione specifica esiste un libretto, vedibile sono on line
Apporti critici sul Bauhaus
consigliati da mehmet sinan bermek 2009
Il filmato è effettivamente di grandissimo livello. Io come tutti gli altri siamo molto grati del suggerimento, Mehmet!
Ps.Questo non vuol dire che non vi siano anche cospicui errorucci. BauHaus non vuol dire "Art of building" ma casa della costruzione, l'edificio di weimer ha meriti ! è progettato da Van De Velde! eccetera, ma questi errorucci non inficiano la qualità complessiva del prodotto, che è straordinaria!
As ECCOLO IL'OTTIMO FILMATO SUL BAUHAUS >>>
Francesco Faccini 2009
Pietre e Ponti
Riferendomi alle lezione5 – “Catalizzatore”, e in particolar modo all’idea di Architettura “Rinascimentale”, e quindi di “A. tipo” e di “città chiusa”, pensavo all’ironia ed alla similitudine che ho trovato ricordandomi quando il Marco Polo, di I. Calvino nel libro Le città invisibili, rivolgendosi a Kublai Kan gli spiega cos’è un ponte.. :
“ Marco Polo descrive un ponte, pietra per pietra.
- Ma qual è la pietra che sostiene il ponte? – chiede Kublai Kan.
- Il ponte non è sostenuto da questa o da quella pietra, - risponde Marco, - ma dalla linea dell’arco che esse formano.
Kublai Kan rimase silenzioso, riflettendo. Poi soggiunge:
- Perché mi parli delle pietre? E’ solo dell’arco che m’importa.
Polo risponde:
- Senza pietre non c’è arco.”
Credo che questa piccola parte del libro sintetizzi o meglio possa rispecchiarsi (anche per altri aspetti come lo strumento in architettura ad esempio, ecc..) nella parte della lezione di oggi su il “parallelismo” tra architettura “rinascimentale” ed “industriale”, e quindi l’Idea di “staticità” e di “dinamicità”, di costruzione “continua” e “discontinua”, di “prospettiva” e “trasparenza”..
Insomma professore oggi siamo straconvinti che un ponte si può costruire anche senza pietre, e che la sua estetica si rivolge alla sua trasparenza e alla sua elasticità, e che la sua architettura si muove per punti..sarà forse che per superare la “crisi” sarebbe come oltrepassare-attraversare un “vuoto”, che nasce proprio dall’idea che si ha della sua costruzione “A. Tipo”, e quindi impossibile se non progettando un ponte.. nuovo?!!..o trovare una via nuova?!!..
AS: Poli e Ponti
Interessante, bisogna anche pensare a Calvino medesimo, così
analitico nella scrittura, cosi limpidamente preciso!
Per lui è inconcepibile Non partire dal mattone!
Il Polo_Calvino non ha altra risposta praticabile
A presto
As
Lo spazio Legante e multi funzionale di Zaha Hadid
Savina Leggieri 2017
Eco sostenibilità
Stefania gori 2006
L'opera, di cui durante
la spiegazione del mio autoritratto non ricordavo il nome, e che
secondo me è avvicinabile per alcuni aspetti ai lavori del Rural
Studio è: la casa di S. Wigglesworth e J. Till, in DOMUS n° 843,
Dicembre 2001, pag.64-75. E' una residenza che coniuga
eco-sostenibilità ed il riciclaggio dei rifiuti costituiti dai
materiali da costruzione.
Marta Moccia 2006
Leggi tutto>> http://digilander.libero.it/marta_moccia/
Vuoto Metrico sì, ma digitale
Maria Ragosta 2006 <maria.ragosta@lycos.it>
http://digilander.libero.it/mary.rag/commentoaNuoveSostanze.html
"È permeata con forza in questi ultimi dieci-quindici anni una
concezione spaziale che ha come motore un'idea concertata di
interno-esterno che fa dello spazio pubblico un elemento
altrettanto fondamentale dell'architettura. A volte abbiamo
parlato di vuotometrico: l'architettura è fatta di concerto con
lo spazio che conforma, la vita interna si travasa con
naturalezza in quella esterna. (...) Interno ed esterno sono
annullati come entità distinte in un flusso continuo che
vorticosamente ruota su stesso."
Immaginiamo di graficizzare i flussi di persone che ogni giorno
sono in movimento nelle città del mondo; per quanto sia
impossibile, l'idea-immagine che si forma nelle nostre menti è
quella di una serie di blob di colori continuamente variabili
che si muovono fluidamente lungo le strade, che fluidamente
entrano negli edifici e ne escono nuovamente. L'idea di fluidi
in movimento descrive perfettamente lo stretto rapporto che c'è
tra gli spazi pubblici o privati interni degli edifici e il
resto della città, ovvero gli spazi pubblici esterni. Non si può
fare a meno di pensare allo spazio architettonico come la
fusione, la continuazione fluida di uno spazio
aperto-chiuso-aperto. Uno stesso edificio può essere costituito
da spazi chiusi che improvvisamente si aprono per poi
richiudersi in se stessi. La città non è semplicemente un
tessuto in cui strade si incrociano formando lotti sui quali
vengono realizzati gli edifici. La città è un'entità più
complessa, in cui le strade, i corridoi esterni entrano negli
edifici diventando corridoi interni, distribuendo continuamente
i flussi di persone. Una delle innovazioni introdotte dalla
Information Technology riguarda proprio la concezione di spazio;
esso non è più inteso solo ad un livello fisico-materico, ma
astratto, in una parola virtuale. E' lo spazio di Internet, è lo
spazio globale. E' dunque limitativo oggi pensare al binomio
interno-esterno, dal momento che l'interno può essere collegato
con un mondo esterno anche lontano migliaia di chilometri, senza
limiti spaziali. Oggi la maggior parte degli edifici pubblici e
privati ha una rete di connessione ad Internet. Questa
innovazione se da un lato permette di non avere limiti
all'informazione e alla comunicazione, dall'altro può in un
certo senso sciogliere il legame fluido interno-esterno, perchè
a volte le persone tendono a cercare sempre più lontano dalla
propria città lo spazio esterno ideale, sicuramente perchè non
riescono a vivere quotidianamente il loro. L'Information
technology qui interviene di nuovo e lo spazio esterno ottiene
il suo riscatto grazie alla tecnologica wireless di collegamento
ad Internet; in questo modo l'interno e l'esterno si fondono di
nuovo. Ovviamente non è Internet la parola d'ordine del concetto
contemporaneo di spazio architettonico. E' però vero che essendo
concentrata in tutti i prodotti della società contemporanea una
percentuale elevatissima di informazione, ed essendo dunque il
terziario quasi sostituitosi al settore primario, è palese come
lo spazio architettonico debba permeare di una superficie che va
al di là delle pareti architettoniche. Dunque proprio il
concetto di società continuamente in movimento e continuamente,
tecnologicamente, informata deve guidarci verso una
progettazione architettonica che generi uno spazio in grado di
districarsi nei corridoi della città trasformandosi
continuamente.
Due Guggenheim a Confronto
di Alberto Lelli 2006 leggi >
.. a legare in una passeggiata il cielo con l’acqua, calata nella “città dove l’architettura non esiste”, “ideale … per l'architettura dell'era della macchina … nell'immagine dell'albero”. (F.L.W.) ...
Urbanscape dal Perù Machu
Picchu a Nuove sostanze
di Lorenzo
Mastroianni 2004
"Oggi lo sviluppo scientifico e tecnologico e le comunicazioni tra i popoli consentono il miglioramento delle condizioni locali e offrono maggiori possibilità di risolvere i problemi urbani ed edilizi. Il cattivo uso di queste possibilità porta spesso ad adottare materiali, tecniche e forme dettati dalla moda o da un'intellettualistica inclinazione alla complessità". [Zevi 1977]
"Il tema di fondo di questo scritto è che il rinnovamento dell'architettura che stiamo vivendo in questi ultimi anni e in cui questa rivista si inserisce, non è solo un fatto di gusto, di moda, di linguaggio ma che stanno affermandosi, appunto, nuove sostanze e con esse nuove crisi ed opportunità".[Saggio 2000]
Sono partito da questo botta e risposta tra ciò che è scritto al nono punto della Carta di Macchu Picchu, sottoscritta il 12 dicembre del '77, a conclusione del convegno internazionale svoltosi a Lima e a Cuzco in Perù, e redatta da Bruno Zevi e l'incipit del testo Nuove Sostanze del Prof. Antonino Saggio . Entrambi i testi hanno insito (in quello di Saggio in maniera esplicita) un postulato: "Quel che a noi importa non è il "che cosa" ma unicamente e solo il "come"" [Mies Van der Rohe]. E' proprio su questa ricerca che Saggio sviluppa il suo scritto volgendo lo sguardo al paesaggio, alla comunicazione, all'iperfunzionalità, allo spazio sistema e alla rivoluzione informatica.
Nuove sostanze hanno bisogno
di nuovi luoghi...
o ancora
nuovi luoghi e situazioni e modi di vivere contribuiscono a
creare nuove architetture fatte di nuove sostanze...
Nuovi luoghi sono soprattutto le piazze, non le piazze dei nostri nonni, in cui si andava a piedi, per caso, passeggiando, per essere spettatori della vita che girava intorno, diventando a propria volta attori. Quelle piazze, o almeno la maggior parte di esse, sono ora solo un nodo viario, di chi passa senza fermarsi, o si ferma per parcheggiare, per poi recarsi in quelle che sono oggi le nuove piazze: centro commerciale, multisala, centro polisportivo, stazione ...; qui ci si incontra solo se ci si è dati un appuntamento, e se si ha qualcosa da fare: shopping, film, sport, viaggio ..., in pratica i nuovi culti, catalizzatori delle relazioni sociali, che hanno bisogno di nuove cattedrali.
Nuovi nomi: si rompe il legame tra oggetto/funzione/forma/nome... se lo zoning non esiste più, scompaiono i nomi con cui si descrivevano le zone omogenee. Come definire un edificio che parte alcuni piani al di sotto del suolo, iniziando come stazione e parcheggio, ma che, man mano che sale contiene, uno spazio per informazioni, un accesso sotterraneo che porta direttamente all'ingresso di un teatro, e che nel percorso ci mostra in una teca i frammenti fittili rinvenuti durante il cantiere, e poi negozi, ristoranti, uffici, poliambulatorio, e perché no, sul terrazzo un campo di calcio ed un eliporto?
Continua nel sito di
Maria Valentina Cortinovis 2003 VAi http://mvcortinovis.interfree.it/
vai http://members.xoom.virgilio.it/fr_lai/pagina3.htm
SHOPPING MALL
I NUOVI CONTESTI PERFORMATIVI DEL CONSUMO
di Massimo Canevacci ( 1997 Attraversamenti,
Milano-Genova, Costa &
Nolan)
(...)Gli
shopping center esprimono al massimo l'ambiguità odierna
pubblico/privato. Sono un formidabile indicatore
del mutamento verso un
consumo visuale, verso un nesso, merce/consumer di
tipo performativo.
Dissezionarli significa penetrare dentro le
interiora della postmodernità.
Gli shopping centers sono i luoghi pubblici che
dissolvono il concetto di
pubblico e lo trasformano in attore spettatore:
parte in audience, parte in
performer. (...)
Negli shopping centers non c'è più pubblico:
tale concetto apparteneva alla
piazza, donde la nostalgia verso questo luogo
della modernità che fondava le
relazioni sociali e la politica. (...)
La piazza, il teatro, la fabbrica: sono tutti
elementi strutturali che hanno
dato senso e visibilità, conflitto e passione ad
un'era -quella moderna- che
si è dissolta nell'aria, o nell'etere.(...)
Lo shopping è il cuneo che si è insinuato dentro
queste pieghe.
le teorie classiche dell'economia, infatti,
affermavano essere il lavoro a
produrre valore. Ma qui e ora il problema è il
consumo. Il problema della
nuova economia si concentra nel consumo e nella
comunicazione e assume i
contorni inquietanti ma mobili dei mall.(...). Ciò
implica il passaggio dal
rapporto macchine/grande industria, al rapporto
consumo/comunicazione.
Metropoli come flusso comunicazionale senza
confini..
(...)Lo shopping caratterizza la città
post-industriale come la fabbrica
caratterizzava la città industriale. L'ideazione e
la progettazione delle
nuove forme della metropoli sono politica.
L'architettura assurge a un
livello di politicità come mai nel passato. Il
nesso politico è semiotico:
Architettura tra funzione simbolo e segno.(...)
Quando forme diversificate di consumo si
assemblano dentro un unico spazio
panoramico, il megacenter, quest'ultimo produce
tempo libero; produce e
scambia comunicazione; produce, scambia e diffonde
cultura; produce,
scambia, diffonde e incorpora emozioni.
Andrea di Laurenzio 2003
andreo@tiscali.it
anche
sotto l'influenza di una programmazione controllata spesso nel
campo infrastrutturale vengono soddisfatti aspetti prettamente
funzionali come il controllo di pendenze, verifica di
larghezza di sezioni stradali, componenti per la sicurezza,
dimensionamento delle strutture portanti, che loro malgrado
trasformano il paesaggio ma soprattutto sono generatori di
spazi definiti di risulta, poichè ignorati a priori nel
progetto. ecco dove si spinge la stratificazione della città,
il tentativo della pianificazione di viaggiare sullo stesso
vagone della evoluzione di una società quando invece di
esserne promotore o indicatore, si accontenta di alleviare le
pene di un passato inadeguato. la storia, che prima ci
insegnava a rinnegare il nostro passato prossimo, ora ci aiuta
a riconoscere i valori e soprattutto le potenzialità che ci
sono state lasciate. accettiamo questi lasciti per guardare
attraverso i layers sovrapposti per scoprire o inventare nuove
direzioni per l'architettura. un viaggio introspettivo in una
dimensione che abbiamo chiamato in between proprio per il suo
stare tra realtà che a volte non sono neanche in
relazione ma ciononostante condizionano il nostro modo di
vivere. Continua Su
http://www.geocities.com/andreo_dila/corso.html
La
definizione stessa di sostanza ci aiuta a capire come l'avvento
dell'informatica cambi completamente lo scenario
dell'architettura.La sostanza è "l'essenza o il principio
permanente di per sè,al di là di ogni mutamento o divenire".Ma
il mutamento portato dall'informatica oggi e dalla macchina
nella rivoluzione industriale,è talmente forte da stravolgere e
riazzerare tutto, tanto da mettere in CRISI la SOSTANZA e a
farne nascere di nuove.Una delle sostanze fondamentali mutate
riguarda la comunicazione. Ci sono nuove esigenze comunicative
espresse mediante messaggi narrativi:"Il momento comunicativo
<..> può essere una narrazione che pervade l'essenza
stessa dell'edificio e si connatura intimamente nelle sue
fibre".A proposito di ciò, il ciclo "Coltivatori della mente",
mi fa pensare ad una installazione video dell'Elastic Group per
le arcate degli ottocenteschi ex granai di Firenze denominata
Eye recorder : "una serie di occhi notturni ingigantiti
diventano un organismo vivo che osserva controlla registra dati,
immagini, esperienze. Lo spettatore diventa l'opera creata dallo
sguardo della videocreatura". La clip presentataci ci mostra in
una determinata sequenza questa immagine:
Segue Qui
http://web.tiscali.it/arch_er/1_remark_nuove%20sostanze.htm
Michele Lisena 03
Quindi la nostra è una sfida che si gioca e si giocherà tutta nella progettazione e nel ripensamento degli spazi interstiziali delle nostre città. Ma come le "italiche" città risponderanno a questa sfida? E' difficile pensare ad una architettura, vista come "ferraglia contorta" che spaventa, che si insinua nelle maglie dell'esistente e del preesistente delle nostre antiche città , che intende "utilizzare" e "rilanciare" gli oggetti preesistenti e naturalmente antichi con conseguenze, su questi ultimi, inevitabilmente e profondamente, drammatiche. E come questa nuova sfida intenderà fare i conti con la cultura del "Restauro"?
Continua qui
http://web.tiscali.it/michele.lisena/NuoveSostanze.htm
Salvatorluca Tallaro 03
Vai http://members.xoom.virgilio.it/web_lab/logbook.htm
Divagazioni
Antiaccademiche
Federico Pitzalis 03
Vai http://web.tiscali.it/fellis/nuove%20sostanze.html
Sequ qui http://members.xoom.virgilio.it/dominellicoo/comment.jpg
Informazione Natura o della
Mimosa Pudica
Luca
Biagini 03
"L'uomo della civiltà post-industriale ed elettronica può rifare i conti con la natura (...) diventata molto più complessa (...) sondata anche dagli architetti con occhio antiromantico attraverso i formalismi nuovi della scienza contemporanea."
- Si parla di architettura e
morfogenesi, architettura e bioingegneria, architettura e
natura nei suoi contenuti più viscerali.
- Teorie
nate dalla biologia e tradotte in equazioni non lineari
permettono lo sviluppo di superfici complesse.
-
L'informazione, fattasi architettura, codifica le nuove
modalità di un ritrovato rapporto uomo-natura.
Perché allora non partire dall' "informazione-natura"per esperire nuove sensazioni e suggestioni tra uomo e architettura?
Cito un esempio ludico: quello della "mimosa pudica" (nota nell'ambiente botanico con il nome di mimosa sensitiva), capace di interagire con l'ambiente esterno in quanto dotata di movimenti fotonastici (legati alla luce)e seismonastici (dovuti a stimoli esterni).
Se il carattere della "mimosa pudica" entrasse nelle viscere "dell'architettura dell'informazione"sviluppandone gli aspetti sensoriali e facilitando l'interazione con l'uomo?
http://members.xoom.virgilio.it/lucabiagini/commenti/nuovesostanze.htm
In questo nuovo sistema architettonico si perde completamente l'idea della triade archetipa di basamento elevazione e coronamento che tendono dunque a fondersi in un'immagine architettonica diversa e completamente nuova. Risulta difficile riuscire a distinguere le categorie tradizionali di interno ? esterno, destra ? sinistra, sopra ? sotto e pensare ad una costruzione organica in cui ci sia "l'idea dello spazio interno come motore dell'architettura".
In questo contesto l'architettura deve ridefinire la propria identità ripartendo proprio dalla sua negazione; se pensiamo che il concetto base dell'architettura fino ad ora sia il "costruito", di conseguenza si dovrà partire proprio dal "non costruito" e basare dunque l'architettura presente e futura proprio su tale concetto.
Segue http://members.xoom.virgilio.it/ale_kki/nuovesostanze.htm
Alessandro Casciotti 03
... coloro che ne hanno
viste così tante da non avere più voglia di imparare qualcosa di
nuovo, stanchi di lottare per essere al passo, demonizzano la
nuova travolgente architettura, a volte senza essersi troppo
sforzati per comprenderla. Ma quando il potere sarà nelle mani
delle nuove generazioni, svezzate a base di antichi saperi e
circondate da input stravolgenti, tutto ciò sarà la norma ancora
una volta, mentre intorno a loro qualcuno disegnerà astronavi in
pelle di canguro.
Gli schemi, i tipi cambiano, ma sempre e comunque producono
messaggi più o meno interpretabili dai visitatori, a seconda della
volontà di chi progetta. Il senso di sicurezza trasmesso da un
edificio costruito in modo comprensibile nelle sue funzioni e nei
suoi spazi, riflette le aspettative di una generazione che cerca
stabilità, ma ben presto ci si annoia anche di questo, e si
cercano nuovi stimoli. Si vuole essere sorpresi, scoprire a poco a
poco, e ogni volta rimanere abbagliati. Il "sensazionale" nel
senso di stimolazione di più sensi contemporaneamente diviene
centro di nuove ricerche.
Non esistendo questa volta un vocabolario in grado di tradurre gli
spazi dell'architettura, la comprensione rimane per un numero
limitato di fruitori, mentre la massa si aggira specchiandosi
compiaciuta nelle pareti del Guggeneim, percependo che qualcosa di
strano è avvenuto, ma cosa? Però è divertente, stimolante e lascia
addosso una sensazione...
La logica è forse quella pubblicitaria "edificio manifesto di se
stesso" ( d'altra parte si tratta di leggi dell'economia:
probabilmente nel fare il bilancio finanziario i promotori avranno
fatto un calcolo del tipo: +sensazionale = + turismo). Il punto è
proprio questo: una logica c'é. Non come sostengono i più
retrogradi che si chiedono che bisogno c'è di tutto questo, quando
per secoli i modelli tradizionali hanno funzionato benissimo.
michela de licio
"Insomma bisogna vedere "che" comunicazione si vuole e noi crediamo che si possa perseguire non solo la celebrazione bolsa del potere, politico o economico, magari dittatoriale o monopolistico, ma anche un.
" nuovo sentire." --------Nuove sostanze, Manifesto per un'architettura dell'informazione, A.Saggio
Corpo immateriale,
spazio di terza natura ambigua. Nè vuoto, nè pieno, nè interno, nè
esterno. Questo è quanto costruisce o sottrae l'architettura. Nel
cuore della rivoluzione informatica, oggi, si può guardare
dall'occhio del ciclone il vortice del vecchio ordine essere
spazzato via. Restano frammenti, in cerca d'identità. Dall'
equilibrio instabile di chi si trova nel vuoto ( in caduta libera
o inalchemica sospensione? ) questi frammenti ci parlano ancora di
qualcosa di conosciuto e già preannunciano qualcosa che sarà. La
crisi incastrata tra questi due momenti, è l'attimo d'incertezza.
da Qui http://cybereye.supereva.it/ l
vAndare poi in appunti e cercare una ottima ragione per boicottare
supereva!!
Fabrizio Pistilli 03
Segue Qui http://members.xoom.virgilio.it/fabrizio972/approfondimenti.htm
Media Trasparenti?
Susan Berardo 2003
il concetto è quello di ritenere che il filtro della finestra comune è oggi superato dalla forza mediatica della comunicazione televisiva e di internet: io in tempo reale attraversando una "finestra mediatica" annullo le distanze spaziali e posso relazionarmi con fisicità distanti. Quindi in un certo senso il mio campo visivo è potenziato all'infinito e supera le capacità visive che il mio occhio avrebbe solo affacciandomi da un normale finestra, inoltre attraverso un medium televisivo vedo senza essere visto, ho una trasparenza univoca mentre guardando fuori di un vetro stabilisco una relazione biunivoca tra chi guarda e chi è guardato.....insomma i mezzi moderni superano la trasparenza per ampliarla all'ennesima potenza!
"Adoperando una formula
sintetica diremmo che dall'idea di spazio organo
si stà passando a una concezione di spazio sistema"
Gli edifici non vengono più concepiti come delle
perfette macchine funzionanti,
ma come un insieme interagente di volumi, spazi,
percorsi, interrelazioni che
creano nuova permeabilità, aprendo in questo modo
nuove occasioni di utilizzo,
con la consapevole tendenza a modellare una scena
sempre più dinamica,
frammentaria ma non più statica, sinonimo di una
ricerca di sviluppo di nuove
socialità.
Non esiste più una separazione di metodo tra la
conformazione dello spazio
interno ed esterno, non esistono più spazi di
distribuzione che, per quanto
complessi ed efficienti che siano, rimangono
comunque meccanici, ma si
conformano ricchi interni che diventano dei luoghi
di incontro e scambio sociale,
vi è un sentire unico tra interno ed
esterno.Questo sentire unico che ha dato vita
ad alcuni dei più importanti progetti,tra cui
possiamo ricordare l'Aronoff Center di
P. Eisenman,la Scuola di Architettura di Rennes di
Patrick Berger,la Scuola di
Ingegneria a Albi-Carmaux di
Architecture Studio.
Diventa importante quindi anche la concezione di
spazio come rete continua tra
interno ed esterno,come non ricordare la Palazzina
del Girasole di Moretti dove
nell'atrio ci imbattiamo in una natura dalla quale
non si può scappare, dove vi è
una compenetrazione tra i due mondi.
Spazio come motore di ricerca,nel senso di partire
dal concepire spazi come
fossero dei nuclei allo stato primordiale, nuclei
che una volta sviluppati mi
andranno a conformare il costruito.
In questa occasione anche un test/sondaggio sull'uso del termine Funzionale e alcuni approfondimenti originali sulla visione orizzontaleVai al Link
Autori: Ravà/Vulteggio.
Il cinema: la "finestra
a nastro".
Forse non è un caso che il cinema muova i suoi primi passi "
...nel periodo di più intensa frammentazione e meccanizzazione
dell'età industriale..." (McLuhan); e forse non è un caso che
proprio negli anni successivi la Prima Guerra, quelli in cui il
cinema trova definitivamente una propria estetica
liberandosi della dimensione artigianale e diventando la "decima
musa", maturi il nuovo linguaggio architettonico di cui il Bauhaus
è il manifesto. La similitudine con la finestra a nastro è forse
un po' forzata, ma mi sembra veicoli efficacemente la relazione
tra meccanizzazione, segmentazione, dilatazione del quadro visivo
e dinamismo.
http://members.xoom.virgilio.it/mnesicle/Documenti/diariodibordo/sestalezione.htm
In questa occasione anche un test/sondaggio sull'uso del termine Funzionale e alcuni approfondimenti originali sulla visione orizzontaleVai al Link
Il cinema: la "finestra a nastro".
Forse non è un caso che il cinema muova i suoi primi passi "
...nel periodo di più intensa frammentazione e meccanizzazione
dell'età industriale..." (McLuhan); e forse non è un caso che
proprio negli anni successivi la Prima Guerra, quelli in cui il
cinema trova definitivamente una propria estetica
liberandosi della dimensione artigianale e diventando la "decima
musa", maturi il nuovo linguaggio architettonico di cui il Bauhaus
è il manifesto. La similitudine con la finestra a nastro è forse
un po' forzata, ma mi sembra veicoli efficacemente la relazione
tra meccanizzazione, segmentazione, dilatazione del quadro visivo
e dinamismo.
http://members.xoom.virgilio.it/mnesicle/Documenti/diariodibordo/sestalezione.htm