Bruno Zevi Ordine degli Architetti di Ravenna
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presenta architetto Gioia Gattamorta
"Tu, Tu, Tu, Tu"
Bruno Zevi Modena 1997
Morandi Zevi
I libri di Zevi
La assimetria
LA COLLANA
“PER APPROFONDIRE LA STORIA DELLA COLLANA UNIVERSALE DI ARCHITETTURA
FONDATA DA BRUNO ZEVI. TRE EDITORI PER UN PROGETTO CULTURALE 1978-2010"
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"Verso la fine del 1977, il professor Zevi arrivò in aula annunciando una sua nuova creazione: l’Universale di architettura! L’idea si basava su una serie di idee interconnesse che trovavano in quell’atto di fondazione un coagulo. I principi fondamentali erano quattro:
1. il nesso - cui abbiamo già fatto cenno - tra azione di “politica culturale” e quella di “politica civile”. Zevi anche in poche righe di autoritratto ricordava sempre “membro di Giustizia e Libertà e del Partito d’Azione”. Senza cultura non c’è direzione all’azione politica (e viceversa).
2. L’interesse per la divulgazione culturale di alto livello (come per esempio era stato il libro Saper vedere L'Architettura - Einaudi 1948 poi tradotto in molte lingue - oppure i suoi libri dell’immediato dopoguerra per la serie dei tascabili del Il Balcone su cui torneremo, o la creazione di Teleroma 56 a cominciare dal 1976 al tempo delle radio e delle televisioni libere).
3. La sua fermissima convinzione che il linguaggio moderno - come lo aveva descritto nel 1973 - fosse la base su cui discernere la buona architettura.
4. L’idea che si potessero identificare i movimenti propulsivi tanto del passato che nel contemporaneo. “Solo attraverso la moderna critica storica si può dimostrare che Michelangelo e Borromini hanno da offrire più di Gropius o Aalto perché, nel loro contesto linguistico, furono più coraggiosi e inventivi” scrisse.
Questi principi trovarono tutti applicazione nella Universale di architettura, ma per capire meglio alcuni aspetti della collana è bene partire da un antefatto."
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Si tratta di un dettagliato articolo di Antonino Saggio uscito nel n. 43
de "Il Progetto" sulla storia della famosa collana Universale di Architettura fondata
La "rivoluzione Informatica"
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"L’idea era proporre un fronte del tutto nuovo di libri che trattassero il rapporto tra informatica e architettura con un approccio "Strutturale, Culturale e Formale" Strutturale, perché era chiaro che l’intera società ruotava attorno al valore delle informazioni, Culturale perché orientarsi nel nuovo scenario caratterizzato dalle enormi possibilità legate alle nuove tecnologie diventava imprescindibile, Formale perché "le procedure del pensiero" messe in atto nell’informatica dovevano entrare in un modo diverso di progettare e concepire l’architettura, attraverso un vero e propio salto di paradigma. L’idea della collana era avvicinarsi con questo sguardo alla questione informatica/architettura: “non” con libri tecnici o manuali, ma con libri che aprissero un fronte di dibattito intellettuale."
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