Antonino Saggio I Quaderni
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Latitudini Simposio
Parma 2-4 luglio 2025
I concetti
Costruzione di progetti nazionali dell'architettura in Italia
1. La costuzione spaziale romana
2. La costruzione dello spazio Prospettico
3. La costruzione dello spazio come azioni corali pubbliche
4. La costruzione dell'Architettura cittadina di Piacentini
4bis. La costruzione dell'Architettura della città de La Tendenza e di Aldo Rossi via de Chirico
In Italia quest'ultima "tendenza" è stata prevalente e una sorta di contributo o meglio di marchio d'origine contyrollata che ha segnato fortemente l'archittettura tra gli anni sessanta e gli anni Ottanta.
Ha di fatto messo tra parentesi una serie di canali molto presemnti nella cultura italiana ma mai assunto a una autentica rilevanza internazionale
pensioamo a Michelucci ricci Savioli a Firenze, A Valle, o marcello d'olivo o darditra friuyli e veneto A gabettie e Isola in Piemento a Anselmi Fuksas, Cellini, al centro a Culotyta e Leon al Sud, di Cosenza Ado Loris Rossi e altri a Napoli.
Riescono a passare nel dibattiro internazionale limitrofe alla tendemnza Vittorio Geregotti e Franco Purini e decisamente opposto Carlo Scarpa.
In Italia permangono ancora oggi scuole fortemente legate alle strutture teoriche e progettuali della Tendenza.
Riarrotoliamo il nastro
Giuseppe Pagano
Antonino Saggio
Giuseppe Pagano tra Politica e Architettura
Dedalo, Bari 1984
Collana Universale di Architettura diretta da Bruno Zevi
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Architettura Rurale Italiana di Giuseppe Pagano e Guarniero Daniel,
Quaderni della Triennale di Milano, Hoepli 1936Si tratta di uno dei testi più preziosi creati su questo tema
< Scarica Pdf >
Casa a Orticoli (lazio) 1935
Giuseppe Terragni
Antonino Saggio
Giuseppe Terragni a Critical Biography
Letteraventidue, Siracusa 2025
with an Introductory Text by Peter Eisenman
Preface: Francesco Tentori Photographs: Dennis Marsico
foto di StefanoTopuntoli 1995
Dietro a tutte le nostre attività intenzionali, dietro al nostro mondo domestico,
c’è questo paesaggio ideale creato durante l’infanzia.
Esso attraversa la nostra memoria selettiva e autocensurata,
come un mito ed un idillio di come le cose dovrebbero essere,
il paradiso perduto da riconquistare.
Italie delle differenza
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Italia Tre Imprinting
North: Military, Grid, Abstraction, Plan, Roman
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South: Plastic, Chiaroscuro, Elevation, Greek
AGALMA
Statua come offerta votiva
Presti&Staccioli Piramide di Luce
Central: Organic, Earth, Section, Etruscan
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LetteraVentidue Edizioni
Imprinting
collana ideata e diretta dal 2023 da
Antonino Saggio
"Imprinting è un termine inglese (prendere forma, e per estensione educazione, formazione originaria) che può avere diversi utilizzi:
Imprinting - in etologia e psicologia è la forma di apprendimento di base, che si verifica in un periodo della vita detto periodo critico quando si è predisposti biologicamente a quel tipo di apprendimento. I primi studi sull'imprinting vennero fatti da Konrad Lorenz su delle oche: egli studiò come esse subito dopo la nascita identificano la propria madre nel primo oggetto o persona in movimento che vedono." Da Wikipedia Italia
Giants of architecture
universale architetto scozzeseCharles Rennie Mackintosh:
Gennaro FinaleAdolf Loos:
l'essenza tridimensionale dell'architetturaGiuseppe Malfona
Willem Marinus Dudok:
cittÀ, quartiere, casaGennaro Finale
Giovanni Michelucci:
l'imprinting rurale nel NovecentoGiovanni Manfolini
Bernard Rudofsky:
la Moravia come radice silenziosaFederico Caserta
Ignazio Gardella:
di padri in figliGennaro Finale
Carlo Scarpa:
un paesaggio nativo d'eccezioneFrancesca Pierucci
Giancarlo De Carlo:
un'infanzia errabonda, un adulto apolideFrancesca Pierucci
Sverre Fehn:
il volto di una terraFederico Caserta
Takis Zenetos:
sospeso tra progresso e tradizioneGiovanni Manfolini
Paolo Portoghesi:
un'idea di memoriaGiuseppe Malfona
Álvaro Siza:
creare partendo dalle radiciFrancesca Pierucci
Samuel Mockbee:
il profondo Sud e la nobilitazione degli UltimiFederico Caserta e Giovanni Manfolini
the "Prarie" of Wright
The finnish lakes of Aalto
The desert under the sky of Predock
S t u d i a
L'imprinting di Zaha Hadid
Scomparsa il 31 marzo 2016leggi l'articolo
"Il paesaggio di Zaha"
«L'Architetto» Aprile 2016
In alto una visioni del fiume Tigri, in Mesopotamia-Iraq, sotto "Acqua selvaggia" Paul Klee 1934.
A visual recreation of one of Yakov Chernikov’s brilliant abstractions from 101 Architectural Fantasies (1925-1933)
Vai dopo però Credits >>
"Ma la Hadid ha negli occhi il paesaggio della sua terra e del deserto, dove le forme sono sempre mutabili, dove una valle, una duna, una collina fa sempre parte di un tutt’uno unitario.
È anche la Mesopotamia del Tigri e dell’Eufrate che aprono estuari e si intrecciano con la sabbia e le dune e le rive. Sono le tessiture infinite dei pattern dei tappeti e delle stuoie che si proiettano magicamente nelle volte delle Moschee. Questo è il suo paesaggio, quello delle tessiture e quello allo stesso tempo di un rapporto intrecciato tra diverse componenti che formano l’immagine e sono allo stesso tempo mobili sono .. rinegoziabili, con una parola che diventerà importante.
Ecco allora che Hadid dipinge e dipinge, quadri e disegni semplicemente meravigliosi in cui queste forme sono come sciami intrecciati continuamente, parlanti e danzanti gli uni con gli altri. Il pensiero pittorico è opposto a quello di Mondrian o del purismo lecorbuseriano. Non oggetti che si stagliano su uno sfondo, ma sfondo ed immagine stanno insieme. Naturalmente Paul Klee è un ineludibile confronto. Ma come tutti i grandi artisti Hadid si crea un problema apparentemente assurdo. Come combinare questo suo paesaggio ideale dell’infanzia perduta a una estetica volutamente fatta di pezzi stridenti, autonomi, violenti? Come combinare i fiumi che si mescolano alla terre, alle trame di Klee con le macchine stridenti di Malevic e dei costruttivismo sovietico che rimbalzano tra i giovani docenti della Architectural Association?
Una ibridazione impensabile, giusto? Ma l’arte è ciò che affronta le contraddizioni in una maniera nuova ed imprevista e cosi ci rivela un modo diverso di guardare e di pensare. Ed ecco nascere appunto il progetto di The Peak. Tutto è qui come se fosse governato, da una unica legge formativa. Ambiente e architettura stanno insieme si conformano insieme sono cospiranti: non c’è più la differenza tra figura e sfondo. Ma tutto non è pacificato in una visione neo romantica, ma è forte, guizzante, acuminato. L’architettura si da essa stessa come paesaggio e diventa una sorta di infrastrutturazione del mondo.
Ora i grandissimi, e Hadid è tra questi, conformano il mondo con la loro storia e con il loro imprinting e lo fanno vivere ed abitare agli altri. Hadid crea il suo paesaggio, crea la sua affermazione del mondo come dovrebbe essere. Dopo vent’anni di ricerca grafica, Hadid trasforma questa idea nelle sue prime architetture e poi in costruzioni. Lo fa con una serie di salti prodigiosi, in cui la forza degli sviluppi tecnologici - penso che il suo famoso parametricismo si adatti bene alle continue mutazioni del paesaggio desertico - diventano la chiave. Hadid lo dona il suo paesaggio, ce lo regala il suo imprinting e noi lo capiamo, lo progettiamo, lo amiamo o forse anche lo odiamo: non importa. La storia dell’architettura ha ora il paesaggio di Zaha." (da Antonino Saggio, "Il paesaggio di Zaha" «L'Architetto» Aprile 2016)
A 1985 painting by Zaha Hadid of a plan to transform Trafalgar Square in London. The design was never realized.Credit...Zaha Hadid Architects
Tappeto iracheno
In alto Paul Klee, in Basso Zaha Hadid
Maestri dell'architettura
Alessandro Anselmi - La scena urbana di Roma
Luigi Franciosini - La architettura topografica dell'Etruria
Progetto per i fori I premio ex aequo
Gianluca Peluffo - Una luce colorata tra gli alberi
Appendice
Hellas Gioiosa
Installazione interattiva nella città greco-sicula nei pressi di Gioiosa Guardia
La terra la cura il femminiIe il biocene il multitasking
Vedi / Senti una Musica
TerraMadonna di Valeria Cimò
Il nostro Imprinting
Il Mistero delle Vie Caveuna infrastruttura "ecologica"
Sorana, Vie Cave Location Map Source is
Giovanni Feo, Le vie Cave Erusche, Laurium, Pitigliano 2007
gmp
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You Tube Vie Cave e Colombari
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Nel Mondo etrusco esiste una complessa strategia dello scavo, una strategia combinata e coordinata che va dalla Tomba Rupeste, ai Dronos, alle Vie Cave, ai solchi "dei carri": Questa processione di scavi è anche quella che accompagna i morti alla sepoltura e allo stesso tempo celebra il percorso dell'Acqua (I morti devono avere acqua per vivere ed ecco la ragion della presenza continua delle coppelle.). Le vie cave sono state completamente tralasciate dall'Archeologia ufficiale per almeno tre ordini di motivi (perchè etrusche, perchè non "oggetti" e soprattutto perchè inspiegabili senza un approccio sistemico ecologico). "Strade" per l'archeologia ufficiale, sono invece parte integrante di un sistema di celebrazione del culto della terra. La terra per gli etruschi è viva. La terra parla.
Antonino Saggio
"Da quei monumenti emerge una primordiale concezione propria di tutte le antiche civiltà e che si può riassumere con una enunciazione: La Terra è Viva. Le sue segrete e invisibii energie, il suo 'soffio' vitale, il suo magnetismo, le correnti sotteraneeee fecondatrici, i suoi enti divini e inferi, le materie magmatiche, minerali e vulcaniche furono percepite come fenomeni reali e importanti, prodotti dal sacro cordo della Madre terra"
Giovanni Feo, Misteri etruschi, Stampa Alternativa Nuovi Equilibri, Viterbo, 2004 p. 74
Da ciò si desume un altro ragionamento... quanto la natura fosse fonte di informazione, contenitore di informazione ed emettitore di informazione quando l'idea della terra come essere vivente era radicato nella cultura, e quanto invece la informazione che oggi emana la terra non compresa e trascurata anche perchè considerata morta o meglio considerata "inamimata".
Un mondo pieno di significati, pieno di sensi pieno di interconnessioni
Alcuni Imprinting selezionati negli anni
2
Da Andrea Ariano nel Corso 2019Da Chiara Gai nel Corso 2018
Da Selenia Marinelli del Corso 2017
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Esempio.. cosa chiedo agli Studenti di fare
TO DO:
- A. scrivere un testo di circa due o tre cartelle che descriva un luogo della memoria 3600 caratteri circa.
il luogo può essere un luogo fisico .. una casa, edificio o anche un luogo che abbia la caratteristica di essere un paesaggio antropico.
Un poco di tempo fa ho fatto un esperimento di questo tipo anche io.. ecco il testo...che riguarda in questo caso un misto di architettura e paesaggio.
Si chiama "Luoghi Impressionanti" si può leggere o meno, può far venire voglia e ispirare oppure no.. dipende.. è un testo molto poco "neutrale" perchè in effetti tutto l'esercizio è poco neutrale...
eccolo comunque >>
- B. realizzare un disegno architettonico o schizzo o anche collage o altre tecniche espressive che rappresenti visivamente il luogo dell'imprinting, se volete utilizzando alcune categorie che derivino dalle tecniche che avete sperimentato in precedenza sullo Sguardo critico.
- C. enunmerate due caratteristiche fondamentali del vostro 'imprintng per esempio.. - frammentario scosceso, colorato morbido, biano orizzontale... e se potete graficizzatele anche in modo concettuale
D. provate in un altro schizzo o disegno di immaginare come alcune di quelle caratteristiche potrebbero essere incorporate nel vostro progetto. In una maniera del tutto libera abbastanza libera...
Pubblicate Tutto nel blog.
Inviateil link ad uno degli assistenti a vostra scelta, ...
Bibliografia
Antonino Saggio ha parlato e ha scritto in diverse occasioni del concetto di Imprinting
sotto una lista di riferimenti.
Sulla città di Roma una conferenza è
"Roma interttotta" con video
Alcune lettture per approfondire
DEGLI IMPRINTING LONTANI E VICINI
> Architettura in Sicilia. Percorsi dell'imprinting
> Abraham Zabludovsky. Il mago dei vuoti
> Giappone e California. Sponde vicine
> Il veliero di Murcutt
Articolo centrale sul concetto di Imprinting
Oppure "Architetture di Domani. Scenari."
Pubblicato su "Rassegna di Architettura e Urbanistica, n.82-83 "La condizione attuale dell'architettura in Italia", gennaio-agosto 1994 (pp.102-109).
di Antonino Saggio
Roma: cosmo materia cultura
a cura di Matteo Baldissara, Marta Montori, Teodora M. M. Piccinno
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Imprinting
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