PERCHE'
LA SINFONIA
N°9
La
Sinfonia
n°9 si può considerare il coronamento della grande opera che
L. van Beethoven ha compiuto elevando ai massimi livelli, con le sue nove,
il genere della sinfonia.
Prima che il grande genio si cimentasse nella titanica impresa (il lavoro
si protrasse per gran parte della sua vita), tale tipologia musicale non
aveva mai ricevuto tanta dignità. Per i musicisti che avevano operato
sino ad allora (Mozart e Haydn compresi) scrivere una sinfonia era affare
di poco conto, quindici giorni di tempo, al massimo, e molti di loro ne
componevano in grandi quantità (104 Haydn, 39 Mozart). L'Opera
era la protagonista indiscussa del panorama musicale. Da Beethoven in
poi l'importanza della sinfonia divenne tale che anche per i successivi
compositori fu difficile superare il fatidico n°9, tanto alto veniva
considerato il grado di perfezione da raggiungere. Non ci fu per tutto
l'ottocento un genere musicale strumentale di importanza maggiore. Quattro
ne scriverà Schumann, quattro Brahms. Gustav Mahler, impazzì
e morì lasciando solo una bozza di quella che avrebbe dovuto essere
la sua numero 10.
Massima espressione dello spirito romantico la sinfonia beethoveniana
è una successione di evocazioni emotive. Attraverso un sapiente
gioco di tempi, colori, armonie, pause, rincorrersi di voci, l'autore
riesce a mettere in note le sue passioni e a guidare l'ascoltatore ad
emozionarsi come lui stesso al momento dell'atto compositivo. La nostra
scelta è ricaduta su questo brano principalmente per tale ragione.
Se anche avremmo potuto rivolgerci al matematico rigore Bachiano, alla
genialità cortigiana di Mozart, all'ermetismo di Schoemberg, alla
serialità di Stockhausen o a qualsiasi altro genere, il nostro
obiettivo, in quanto operatori web, è quello di catturare l'attenzione
del navigatore al fine di interessarlo ai nostri studi. L'effetto, quindi,
che vorremmo ottenere con il nostro lavoro, frutto di un'analisi metodica
di un brano romantico, è mettere in evidenza quelle caratteristiche
che creano l'impatto con l'ascoltatore, quello stesso impatto che da uditivo
ci auspichiamo diventi anche visivo e trasformi l'ascoltatore in spettatore
globale.


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