Antonino Saggio
12/05/2008
Talks
Interesse anche economico verso i centri abbandonati
http://www.grupponorman.com/clienti_progetti_brain_dettaglio.asp?ClientiId=60
http://www.colletta-it.com/it/
Presenza dell'arte
L'arte evidentemente come un reagente come un catalizzatore di funzioni produttive (appunto l'arte stessa e in una chiave minore l'artigianato) e poi commerciali, residenziali, infastrutturali. Si consideri inoltre che il tema dell'ambiente e della sostenibilità si collega a quello della della delocalizzazione
Ruolo dell'Information technology
read preface in English and Italian
"....Ho spinto a lavorare nell'architettura con la convinzione che al progetto non debbano essere posti limiti: il che comporta, come conseguenza, che non bisogna equivocare tra i materiali e i significati, tra i mezzi e i fini. Ora, a lungo si è cercato di confinare l'architettura ai materiali duri della costruzione permanente: l'acciaio, il cemento armato, le pietre e i graniti. Come conseguenza di questo artificiale confinamento sono state inventate parole riduttive o semplicemente brutte. Quando si adoperava solo il verde, gli alberi, i prati, i fiori o i movimenti della terra o esili strutture provvisorie vi era "l'arte dei giardini", quando alle pietre si sostituivano le cartapeste vi era "la scenografia", quando i materiali erano mobili vi era "l'arredamento", quando gli oggetti erano adoperati negli spazi pubblici c'era "l'arredo urbano".
Ma se ribaltiamo la questione tutto diventa chiaro. La
progettualità riferita allo spazio è architettura ed è
l'architettura a seconda dei casi, delle necessità, dei vincoli,
che usa diversi materiali. Da quelli duri e permanenti a quelli
leggeri fatti d'acqua, di vegetazione, di riflessi, di luce. Si
apre al progettista attraverso questo modo di ragionare un
ventaglio di azioni che, a secondo dei casi e della necessità,
moltiplica le possibilità di intervento. ...
oggi si può combinare in maniera una volta impensata il reale e il virtuale. Si tratta, come questo libro mostra, dell'avanzamento di sistemi di proiezione quasi dentro la stessa pelle dell'edificio che consentono di intervenire con una sorta di nuovo illusionismo mediatico. Auspichiamo allora un barocco informatico: delle nuove Piazze Navone, delle nuove Fontane di Trevi e delle nuove Trinità dei Monti del 2006. Una nuova coreografia urbana interattiva...."
Lavoro 2002
Jam
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Olivieri Marco,Pitzalis Federico, Janni Gordon, Marinelli
Alessandro, Saggio Course La Sapienza
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Linearity versus complexity
calcata Javier ideami
CRISIS Modernity and Information Technology
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